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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > L'assassinio di jesse james per mano del codardo Robert Ford   
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Autore L'assassinio di jesse james per mano del codardo Robert Ford
eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 30-12-2007 11:44  
Secondo me invece questa è una delle migliori interpretazioni di Brad Pitt in assoluto, ciò non toglie che come attore non mi ha certo mai fatto impazzire...
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DavidLucke

Reg.: 13 Ago 2007
Messaggi: 102
Da: PARMA (PR)
Inviato: 30-12-2007 19:40  
quote:
In data 2007-12-30 02:00, Chenoa scrive:
quote:
In data 2007-12-29 22:09, Superzebe scrive:
Pitt invece fa sempre la stessa interpretazione depresso/gigioneggiante che fa dai tempi di fight club.


Ahahah, è esattamente ciò che ho pensato anch'io appena finito di vedere il film. Mi risulta inspiegabile il premio di Venezia, Affleck è stato una spanna sopra tutti, ha dato un'interpretazione intensissima (ecco dov'è la vera vena recitativa della famiglia, altro che Ben!).

La fotografia è strepitosa, le oltre due ore scorrono senza quasi accorgersene.
Davvero un gran bel film.


Vi sbagliate entrambi,non mi spiego come potete fare questo errore di valutazione,Pitt è diversissimo da quello di Fight club e di altri film,Pitt paga il gossip con la Jolie e altre sciocchezze del genere perchè è impossibile non vedere la sua grandezza in questo film,il suo Jesse è perfetto,quando entra in scena la tensione sale alta .

depresso gigioneggiate?
ma dove? il suo un jesse james malato stanco eppure ancora molto affascinante e pericoloso è magnifico,alla fine della scena dove smette di ridere(dopo aver puntato un coltello alla gola di ford) ha uno sguardo un'espressione talmente piena di odio verso ford che è straordinaria.
la giuria di venezia quest'anno era composta da soli registi,gente abituata a saper giudicare un'attore,la sua vittoria è più che giusta e dispiace vedere che venga giudicato da alcuni in basi a vecchi pregiudizi ,ma per fortuna le cosa cambiano,leggendo in giro ho visto molti elogi nei suoi confronti,tutti meritati.

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DavidLucke

Reg.: 13 Ago 2007
Messaggi: 102
Da: PARMA (PR)
Inviato: 30-12-2007 19:46  
quote:
In data 2007-12-30 11:17, bunch311 scrive:
Una silhouette nell' oscurità,nera,spettrale,ferma un treno,quasi che il suo buio inghiotta la luce della locomotiva.Jesse James non è un uomo,o quanto meno non è uguale a tanti altri.La fama e il rispetto gli appartengono di diritto.Siamo negli ultimi anni della sua vita,la guerra di secessione è ormai alle spalle.La Storia lo presenta come l'ultimo eco della dignità sudista.L'algido pistolero incarnò il senso di rivalsa verso il potere capitalistico-bancario dei signori del nord.Walter Hill nel 1980 con un piccolo gioiello dal sapore peckinpaiano aveva già reso la figura di un uomo che fuggendo dalle regole impostegli da uno stato non riconosciuto si sarebbe poi imbrigliato nelle morse della propria famiglia(non a caso anche li Jesse muore,non in una sparatoria durante un colpo,ma nelle accoglienti mura domestiche).In "L'assassinio di..." ciò che viene mostrato è la costruzione-disfacimento della natura leggendaria e umana.Basta dover faticosamente proteggere la propria carcassa,basta dover essere un dio vendicativo e senza amore che è costretto a picchiare un bambino per difendere il suo mito.Un western di cadaveri(Pitt immenso),dove i personaggi scompaiono sotto la neve,in una dissolvenza notturna,dietro e davanti lo schermo.Sam Shepered è il Frank James fratello del bandito,ma è soprattutto il narratore del film.Dopo la prima rapina non lo vedremo più,ritornerà solo sotto forma di voce per andare a ribidare il cuore di questo capolavoro inaspettato.La perfetta coincidenza-annullamento tra l'uomo e la sua storia,tra l'eroe e la sua leggenda,tra la finzione e la realtà,tra il cielo e la terra sempre più piatti,cosi pronti ad assomigliarsi per scomparire come segni precisi,come coordinate in cui (non) trovare una figura che non esiste più.Lo spettro si muove,arranca e alla fine decide di arrendersi,di farsi uccidere.Jesse James è un ladro,ma neanche questo lo identifica,ha una famiglia,ma non sa fare il padre nè essere un attento marito.Continua la sua vita non avendo forse il coraggio di ammazzarsi(a differenza di Charlie che interpreterà non a caso Jesse nelle rappresentazioni teatrali)aspettando che qualcuno lo colga alle spalle.Spirito di sopravvivenza,adesione alla propria immagine(il mito non può morire)si lascerà andare quando capirà di non valere neanche più come modello,il suo copione sta finendo.Ma si va avanti,implorando quasi di essere uccisi,perchè si è già capito da tempo di non esistere,di non potere nulla,come se tutto fosse già stato scritto(già il titolo rivelatorio impone una direzione).Un determinismo diabolico e sfiancante.Jesse si spara nello specchio di ghiaccio che lo ritrae,ma non serve,dovrebbe bruciare la pellicola per cessare di vivere,ma non lo sa,come ogni uomo non conosce il suo futuro e il motivo per cui si anima su un palco che qualcuno chiama "la propria vita".Da povero idiota Robert Ford pensa di poter sottrarre la vita ad un altro per rendersi grande ed immortale,non capendo che farebbe meglio a scappare da questo mondo(cinematografico,quotidiano..).Cosi non può capitare che sentire le brigle del burattinaio un pò più spesse,il teatro si fa visibile,la condanna è reiterare il destino di Jesse.Freez frame continui in cui il regista tenta quasi di sabotare il proprio film;sconfiggendo l'istanza narrante si avrebbe la possibilità di bloccare questa ruota infernale.Nessuno potrebbe più ascoltare,essere spettatore.Il racconto che spesso salva e permette di sopravvivere,qui diventa un segno di morte,una chiusura che però sembra non avvenire mai(a teatro ford ucciderà per 800 volte jess) come un film che può essere riproiettato all'infinito,non lasciando in pace queste figure,desiderose di correre in ogni angolo dello schermo non sapendo che la strada è già segnata.Un cinema che è ossessione,ciclo della vita come inferno perpetuo che lega in un patto interminabile spettatore e personaggio.


bellissima recensione

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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 05-01-2008 16:14  
quote:
In data 2007-12-30 19:40, DavidLucke scrive:

Vi sbagliate entrambi,non mi spiego come potete fare questo errore di valutazione,Pitt è diversissimo da quello di Fight club e di altri film,Pitt paga il gossip con la Jolie e altre sciocchezze del genere perchè è impossibile non vedere la sua grandezza in questo film,il suo Jesse è perfetto,quando entra in scena la tensione sale alta .

depresso gigioneggiate?
ma dove? il suo un jesse james malato stanco eppure ancora molto affascinante e pericoloso è magnifico,alla fine della scena dove smette di ridere(dopo aver puntato un coltello alla gola di ford) ha uno sguardo un'espressione talmente piena di odio verso ford che è straordinaria.
la giuria di venezia quest'anno era composta da soli registi,gente abituata a saper giudicare un'attore,la sua vittoria è più che giusta e dispiace vedere che venga giudicato da alcuni in basi a vecchi pregiudizi ,ma per fortuna le cosa cambiano,leggendo in giro ho visto molti elogi nei suoi confronti,tutti meritati.


Mah, invece se guardo ai personaggi interpretati da Pitt nei suoi film vedo che tende a recitare sempre lo stesso, di base.
Sbruffone, scazzato, misterioso, forte e virile. E' così in questo film, era così in Fight Club, era così in Troy, era così in The Snatch, nella saga degli Ocean, per certi versi lo era pure in Vi presento Joe Black e già nella sua primissima comparsata in Thelma e Louise, per dire...
Non ho trovato nessuna evoluzione in questo attore. Esisteranno pure pellicole in cui si discosta leggermente da questo cliché (non conosco tutta la sua filmografia), ma ciò non toglie che certi suoi ruoli siano fatti con lo stampino. E questo Jesse James non fa differenza. Ed è per questo che la sua interpretazione non mi ha comunicato niente.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 06-01-2008 13:16  
quote:
In data 2008-01-05 16:14, Chenoa scrive:
quote:
In data 2007-12-30 19:40, DavidLucke scrive:

Vi sbagliate entrambi,non mi spiego come potete fare questo errore di valutazione,Pitt è diversissimo da quello di Fight club e di altri film,Pitt paga il gossip con la Jolie e altre sciocchezze del genere perchè è impossibile non vedere la sua grandezza in questo film,il suo Jesse è perfetto,quando entra in scena la tensione sale alta .

depresso gigioneggiate?
ma dove? il suo un jesse james malato stanco eppure ancora molto affascinante e pericoloso è magnifico,alla fine della scena dove smette di ridere(dopo aver puntato un coltello alla gola di ford) ha uno sguardo un'espressione talmente piena di odio verso ford che è straordinaria.
la giuria di venezia quest'anno era composta da soli registi,gente abituata a saper giudicare un'attore,la sua vittoria è più che giusta e dispiace vedere che venga giudicato da alcuni in basi a vecchi pregiudizi ,ma per fortuna le cosa cambiano,leggendo in giro ho visto molti elogi nei suoi confronti,tutti meritati.


Mah, invece se guardo ai personaggi interpretati da Pitt nei suoi film vedo che tende a recitare sempre lo stesso, di base.
Sbruffone, scazzato, misterioso, forte e virile. E' così in questo film, era così in Fight Club, era così in Troy, era così in The Snatch, nella saga degli Ocean, per certi versi lo era pure in Vi presento Joe Black e già nella sua primissima comparsata in Thelma e Louise, per dire...
Non ho trovato nessuna evoluzione in questo attore. Esisteranno pure pellicole in cui si discosta leggermente da questo cliché (non conosco tutta la sua filmografia), ma ciò non toglie che certi suoi ruoli siano fatti con lo stampino. E questo Jesse James non fa differenza. Ed è per questo che la sua interpretazione non mi ha comunicato niente.



Ma Brad Pitt è quel tipo di attore a cui non è richiesto di cambiare o di evolversi come dici tu, l'importante è soprattutto che continui a piacere al pubblico femminile
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Chenoa

Reg.: 16 Mag 2004
Messaggi: 11104
Da: Vittorio Veneto (TV)
Inviato: 06-01-2008 14:16  
quote:
In data 2008-01-06 13:16, eltonjohn scrive:
Ma Brad Pitt è quel tipo di attore a cui non è richiesto di cambiare o di evolversi come dici tu, l'importante è soprattutto che continui a piacere al pubblico femminile



Non sono d'accordo, ma se fosse così, questo è un motivo in più per ritenere assurda la sua vittoria come miglior attore al Festival di Venezia.

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 06-01-2008 19:31  
quote:
In data 2008-01-06 14:16, Chenoa scrive:
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In data 2008-01-06 13:16, eltonjohn scrive:
Ma Brad Pitt è quel tipo di attore a cui non è richiesto di cambiare o di evolversi come dici tu, l'importante è soprattutto che continui a piacere al pubblico femminile



Non sono d'accordo, ma se fosse così, questo è un motivo in più per ritenere assurda la sua vittoria come miglior attore al Festival di Venezia.


Diciamo che quella parte non gli è riuscita tanto male,o forse quest'anno a Venezia c'era avarizia di grandi interpretazioni è si è deciso di premiare il meno peggio...non saprei
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DavidLucke

Reg.: 13 Ago 2007
Messaggi: 102
Da: PARMA (PR)
Inviato: 06-01-2008 20:27  
quote:
Mah, invece se guardo ai personaggi interpretati da Pitt nei suoi film vedo che tende a recitare sempre lo stesso, di base.
Sbruffone, scazzato, misterioso, forte e virile.


in Babel,l'esercito delle 12 scimmie e spygame ha interpretato benissimo personaggi coon caratteristiche diverse da quelli che hai scritto tu

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DavidLucke

Reg.: 13 Ago 2007
Messaggi: 102
Da: PARMA (PR)
Inviato: 06-01-2008 20:34  
quote:

Ma Brad Pitt è quel tipo di attore a cui non è richiesto di cambiare o di evolversi come dici tu, l'importante è soprattutto che continui a piacere al pubblico femminile



non sono d'accordo,in babel e jesse james non è per nulla bello,non piace alle donne in quei ruoli,eppure viene apprezzato lo stesso,anzi proprio perchè in questi film non è bello viene apprezzato di più il suo talento,poi è un'attore che sta maturando bene e migliora sempre facendo personaggi molto diversi.

sul premio a venezia si è discusso molto ,per me è meritato e c'erano grandi interpretazioni quest'anno al festival,non scordiamoci che la giuria era composta da soli registi,gente abituata a giudicare gli attori.

magari sarebbe meglio se discutessimo pure del film

la mia scena preferita è quella del treno

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eltonjohn

Reg.: 15 Dic 2006
Messaggi: 9472
Da: novafeltria (PS)
Inviato: 06-01-2008 20:43  
quote:
In data 2008-01-06 20:34, DavidLucke scrive:
quote:

Ma Brad Pitt è quel tipo di attore a cui non è richiesto di cambiare o di evolversi come dici tu, l'importante è soprattutto che continui a piacere al pubblico femminile



non sono d'accordo,in babel e jesse james non è per nulla bello,non piace alle donne in quei ruoli,eppure viene apprezzato lo stesso,anzi proprio perchè in questi film non è bello viene apprezzato di più il suo talento,poi è un'attore che sta maturando bene e migliora sempre facendo personaggi molto diversi.

sul premio a venezia si è discusso molto ,per me è meritato e c'erano grandi interpretazioni quest'anno al festival,non scordiamoci che la giuria era composta da soli registi,gente abituata a giudicare gli attori.

magari sarebbe meglio se discutessimo pure del film

la mia scena preferita è quella del treno


Beh, quando uno è bello è bello praticamente sempre, a meno che non subisca gli effetti devastanti dell'adipe, dell'età, della calvizie o altro.Non mi pare proprio che Brad Pitt sia poi così "brutto" anche in Babel e Jesse James...
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Goose76

Reg.: 16 Ago 2003
Messaggi: 224
Da: treviglio (BG)
Inviato: 21-02-2008 10:45  
quote:
In data 2007-12-22 22:28, kubrickfan scrive:
Trama: 3 aprile 1882. Robert Ford uccide a tradimento colpendolo alle spalle il bandito Jesse James. Quello raccontato nel film è lo sviluppo del rapporto di stima e ammirazione che Robert Ford coltiva verso Jesse James diventa di odio a seguito dell'indifferenza e del totale sfregio e mancanza di rispetto.

Commento: Brad Pitt è l'appassionato produttore e protagonista di questa splendida pellicola di durata extralarge (160 minuti) che narra non tanto la biografia del capobanda Jesse James specializzato in rapine ai treni ricercato a lungo dall'agenzia Pinkerton (che al tempo, a metà 800 circa in poi, era una sorta di polizia privata arruolata e pagata dalle compagnie ferroviarie che vedevano la loro economia intaccata dai continui assalti dei fratelli James e Ford), quanto più l'evolvere dei rapporti all'interno della banda dove la figura dispotica e burbera del capo conclamato annulla e terrorizza tutti gli altri, anche quando è lontano come se fosse un fantasma che appare improvvisamente a saldare conti in sospeso. Il racconto si accentra sopratutto sulla figura di Robert Ford, il più giovane ed introverso dei fratelli, che ammira inizialmente Jesse per poi odiarlo mortalmente, in seguito alle continue subite prese in giro e alla totale indifferenza mista a disprezzo che gli mostra, fino a compierne l'assassinio in maniera vigliacca colpendolo alle spalle in un momento di tranquillità. La figura del codardo traditore è interpretata magistralmente da Casey Affleck (fratello trentaduenne del più noto Ben, ha già una buona carriera alle spalle con un futuro di regista) che ruba letteralmente la scena a Brad Pitt, che sceglie di non essere prepotentemente presente ma in maniera defilata (il film è permeato dell'aurea del suo personaggio ma non lo si vede moltissimo).
Affleck Casey ci regala una interpretazione intensissima, piena di sfaccettature, tormentata ma senza mai esplodere in isterismi o folli comportamenti, che però quando non ne può più prende decisioni determinanti in maniera risoluta. Davvero incredibile vederlo mentre sbuffa e sorride delle continue prese in giro, amareggiato per tanta ammirazione che va a finire sul bagnato di un animo insensibile che lo sbeffeggia e maltratta in continuazione mostrandogli solo disprezzo, con toni recitativi sempre misurati che raggiungono l'apoteosi della perfezione nel finale di grandissimo impatto emotivo. Pitt è molto bravo nel delineare questo fantasma crudele e che arriva sempre dove c'è qualcosa che lo minaccia, le sue espressioni sono come sempre ottime e precise, ma stavolta ha davvero trovato pane per i suoi denti in una gara di bravura che fa solo bene al film e alla sua visione.
Del resto anche il regista, lo sconosciuto Andrew Dominik (ha fatto come regista solo Chopper, l'esordio del 2000 di Eric Bana) non ha tremato di fronte a un incarico tanto gravoso ed affascinante e ha dato una grande prova direttiva, con ottime inquadrature in campo lungo e primi piani, impreziositi da una grande fotografia virata al seppia e nei momenti di divisione dei comparti narrativi ha autorialmente messo un filtro opacizzante ai lati facente effetto"vaselina" (ha anche eseguito la sceneggiatura traendola dal romanzo con il lungo titolo omonimo, chissà se la Wertmuller vorrà i diritti), e anche il montaggio è di buona levatura, anche se non brilla come quello primaesposto.
Tornando al valore non prettamente tecnico del film, non ci sentiamo da spettatori presenti a un western vero e proprio, anche se ovviamente paesaggi e personaggi lo sono totalmente, non ci sono inseguimenti, sparatorie furiose oppure delle grandi cacce all'uomo in movimento, (e anche l'unico assalto al treno mostrato è veloce e fondamentalmente tranquillo nella dinamica, serve più per richiamare il fatto storico delle preferenze criminali di Jesse che altro), la pellicola è un lungo intenso totale lavoro di approfondimento psicologico. Non lo si può neppure accusare di lungaggini oppure di momenti di stanca, i discorsi e le sedute di confronto sono perfette, non ripetitive e aggiungono un tassello man mano al mosaico emotivo sempre sul punto di esplodere. Nel caso di Robert Ford l'omicidio di un bandito famoso e carismatico verrà visto come un atto vigliacco, mandando alla storia la vittima (bellissima l'apologia delle cartoline del corpo nel ghiaccio) e relegando al ricordo da infame l'esecutore che ne voleva con la scomparsa violenza mondare i grandi peccati.
Era tanto che non si vedeva un film concentrato a delineare rapporti di odio/ammirazione (senza presenza di figure femminili qui praticamente assenti) in maniera così valida in una cornice, oltretutto, diversa e suggestiva.
La voce narrante fuori campo entra senza disturbare, sottolinea senza infastidire, spiega senza essere freddamente storiografica, quasi che gli eventi da scrivere sui libri vengano temuti dal destino stesso che li trova ingiusti in una logica umana di doveroso onesto raffronto nel dirimere i conti in sospeso. Un film praticamente perfetto, che ovviamente per la sua lunghezza e tipologia richiede una grandissima concentrazione (alcune fasi degli eventi se si perde qualche passaggio possono poi risultare ostici da riprendere). Dobbiamo anche pensare che il cinema per elevarsi non può solo dare ma deve anche chiedere qualcosa, e di fronte a un lavoro tanto pregno e denso possiamo senza nessun dubbio donare tempo e mente per poterlo apprezzare nella sua intierezza.
Un grande applauso a Brad Pitt che ha creduto fermamente in un progetto ostico di sicura perdita (al botteghino in America è stato un terribile flop, costato 30 milioni ne ha incassati 3,5), che dopo essere stato sex symbol ora è in pieno attore di culto e promotore di grande cinema, con la grande promessa di Affleck Casey a valorizzare sorprendentemente il tutto. Non perdetevelo per nessun motivo.





Non solo perchè concordo in tutto. Complimenti, complimenti davvero per questa splendida recensione.

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Goose76

Reg.: 16 Ago 2003
Messaggi: 224
Da: treviglio (BG)
Inviato: 21-02-2008 17:52  
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In data 2007-12-30 19:40, DavidLucke scrive:
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In data 2007-12-30 02:00, Chenoa scrive:
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In data 2007-12-29 22:09, Superzebe scrive:
Pitt invece fa sempre la stessa interpretazione depresso/gigioneggiante che fa dai tempi di fight club.


Ahahah, è esattamente ciò che ho pensato anch'io appena finito di vedere il film. Mi risulta inspiegabile il premio di Venezia, Affleck è stato una spanna sopra tutti, ha dato un'interpretazione intensissima (ecco dov'è la vera vena recitativa della famiglia, altro che Ben!).

La fotografia è strepitosa, le oltre due ore scorrono senza quasi accorgersene.
Davvero un gran bel film.


Vi sbagliate entrambi,non mi spiego come potete fare questo errore di valutazione,Pitt è diversissimo da quello di Fight club e di altri film,Pitt paga il gossip con la Jolie e altre sciocchezze del genere perchè è impossibile non vedere la sua grandezza in questo film,il suo Jesse è perfetto,quando entra in scena la tensione sale alta .

depresso gigioneggiate?
ma dove? il suo un jesse james malato stanco eppure ancora molto affascinante e pericoloso è magnifico,alla fine della scena dove smette di ridere(dopo aver puntato un coltello alla gola di ford) ha uno sguardo un'espressione talmente piena di odio verso ford che è straordinaria.
la giuria di venezia quest'anno era composta da soli registi,gente abituata a saper giudicare un'attore,la sua vittoria è più che giusta e dispiace vedere che venga giudicato da alcuni in basi a vecchi pregiudizi ,ma per fortuna le cosa cambiano,leggendo in giro ho visto molti elogi nei suoi confronti,tutti meritati.



Concordo in pieno. La scena descritta è veramente "ispirata".
Merito anche dell'ottimo doppiaggio in questo film Pitt merita al 100% ogni elogio.


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Hegel77

Reg.: 20 Gen 2008
Messaggi: 298
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-05-2008 23:13  
Un film sorprendente, in cui i vivi e i morti si scambiano le parti e la dilatazione dei tempi (155 minuti di film) è funzionale alla lenta trasformazione dei personaggi.
Brad Pitt ritorna convincente e Casey Affleck disegna Bob Ford come un povero psicopatico dalla personalità border line.
Regia che si adagia sul vento, sulle nuvole e sui silenzi.
Sentiremo ancora parlare di questo regista
_________________
Dare un senso alla vita può condurre a follie,
ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio

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